Se qualcuno dovessi dirci ” Ehi, abbiamo bisogno di volontari per un Festival della musica”, voi cosa rispondereste? Eccoci, siamo ancora qui e oggi voglio parlarvi dello spartiacque che c’è tra chi accetterebbe di fare il volontario e quindi senza vedere quattrini e chi invece a priori, rifiuterebbe. L’attività di volontariato, qualunque essa sia, è una forma di crescita personale, culturale e professionale che va oltre i confini della vostra mente.

Quest’Estate Farò il Volontario

Le attività di volontariato possono essere infinite, con la nostra mente forse arriviamo a contarne una cinquantina ma vi assicuro che ce ne sono molte altre che neppure immaginiamo. Una semplice e se vogliamo anche banale attività di volontariato è proprio quella di partecipare come volontario ad un festival. Non so voi, ma a me, personalmente, già il solo fatto di sentire il verbo “partecipare” ad un evento mi invoglierebbe a dire immediatamente SI’, SI’ tutta la vita. La ragione? Semplice, potrei divertirmi ed entrare ad un evento senza dover pagare il biglietto e godermi lo spettacolo, in cambio di una mano. Soprattutto negli eventi più grandi nei quali i biglietti costano molto per via dei grandi artisti come ospiti, partecipare come volontariato non dovrebbe dispiacere affatto, anzi! Ma non c’è solo questo.

Faccio il Volontario e… Divento Responsabile

Decidere di candidarsi come volontario ad un festival della musica oltre a darci la possibilità di farci divertire tanto e farci conoscere altri ragazzi, ci offre la possibilità di farci crescere velocemente e metterci nella posizione di diventare più responsabili. Eh sì, quando si decide di partecipare ad eventi del genere dove sono attesi migliaia e migliaia di persone, l’unica cosa che conta è l‘organizzazione e lo spirito di squadra. Organizzarsi significa assumere anche decisioni, gestire la folla, coordinare il proprio lavoro e il lavoro altrui affinché l’evento possa concludersi nei migliori dei modi. Basta con la solita storia che i giovani di oggi non hanno voglia di mettersi in gioco, di rischiare, di darsi da fare; i ragazzi di oggi invece hanno piena voglia di sentirsi parte di un gruppo, di una comunità che li coinvolga e li faccio sentire importanti anche senza nessun compenso, ma con altri tipi di servizi e vantaggi. Sono diverse le Associazioni alle quali ci si può scrivere per partecipare come volontario, basta andare su google e digitare come fare il volontario e vi salteranno fuori numerosi annunci come Scambi Europei, Volontari nel Mondo e tanto altro. A prescindere dalla mansione che vi verrà assegnata, questa esperienza rappresenta a tutti gli effetti una grandissima crescita personale sia sul profilo umano sia sul profilo professionale. Riuscire a gestire una folla numerosa, oppure organizzare bene il palco per l’esibizione o far rispettare l’ordine e la calma durante un festival, non è affatto semplice, richiede una forte capacità di iniziativa, di autorevolezza, di responsabilità e se vogliamo, anche un pizzico di coraggio!

E poi ci sono loro… gli Anti-Volontari

Il mondo come ben si sa, è bello perché è vario. Oltre alla categoria dei fan delle attività del Volontariato vi sono gli anti-volontari, coloro che non dedicherebbero nemmeno un minuto del loro tempo ad un tipo di attività o mansione senza essere pagati. Che vi piaccia o meno, la realtà è questa. Il concetto di volontariato va al di là della remunerazione della prestazione, è un atto volenteroso e solidale. Il volontariato è di tutti ma non è per tutti. Bisogna avere la giusta vocazione per accettare un incarico del genere. Ci vuole buona volontà ma soprattutto tanta, ma tanta voglia! Non c’è pertanto una categoria giusta o sbagliata, come ogni mestiere, è giusto capire qual è la propria attitudine, implementarla e mettersi in gioco.

 

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