Una delle lampade più versatili e di alto design è la lampada parentesi Flos. È una lampada a luce diretta con Il movimento verticale del corpo illuminante. Composto da un tubolare di acciaio sagomato, verniciato a liquido o nichelato, scorrevole su un cavetto di acciaio teso tra il plafone e pavimento di una lunghezza utile di mm 4000.
La Storia di Flos
Chi lavora per Flos, sostiene che Flos sia sempre esistita. Nel senso che dietro Flos c’è prima di tutto un’idea luminosa, l’idea stessa della lampadina e della sua funzionalità. O meglio da una nuova idea di come disegnare la luce artificiale. Ancora più importante se si pensa che sono lampade italiane destinate principalmente per il mercato italiano. Gli Italiani. Quelli così viziato per essere nati, cresciuti e vissuti in un territorio dove a ogni passo s’inciampa in qualcosa che ha a che fare con l’arte.
In questo territorio di invenzioni idealmente infinito, ma ancora piuttosto disastrato dalla guerra, un bel giorno alla fine degli anni 50 un signore chiamato Dino Gavina dopo aver incontrato l’inventore e piccolo produttore di Merano Arturo Eisenkeil, decise che era ora di passare dalla creazione dei mobili a quella delle luci. Decise di applicare la tecnica del cocoon usata da Eisenkeil, una resina spruzzata su un telaio metallico. Questa infatti sembrava perfetta per cominciare: non si trattava di decorare una lampadina, ma di dare magia alla luce che da essa proveniva filtrando attraverso un materiale nebuloso e, proprio per questo affascinante. Quasi come la luce che filtra tra le nuvole.
Gavina, insieme ai fratelli Castiglioni (che aveva già da molto iniziato a costruire lampade fantastiche come ad esempio quella che divelle presto leggenda), Tobia Scarpa ed Eisenkeil con l’aiuto di Sergio Biliotti, iniziarono un fantastico viaggio di sperimentazione della luce e del design delle lampade. Questo è l’inizio della storia di Flos!
Quando Flos Divenne un Mito
Dopo il cocoon e la sua tecnica meravigliosa, ci si è evoluti, flos ha fatto esperimenti su esperimenti, innovazioni su innovazioni. La flos divenne presto il punto fermo delle aziende produttrici di oggetti d’invenzione, un simbolo per il mondo del design.
Nei primi anni ’60 l’Italia vide un enorme cambiamento, nelle persone, nel panorama urbano sempre più modernizzato. Nelle avanguardie e nelle mode. Era l’epoca delle possibilità, dove tutto era possibile è il mondo era fatto per sperimentare e lottare per ciò che si voleva. Un Italia in cui un boom economico senza precedenti che permette di costruire, attraverso il disegno e la produzione industriale, un nuovo modello di vita: moderno, autonomo e di qualità ovvero distaccato dalla dominante cultura americana del consumo.
In tutto il periodo degli anni ’60 e anche un po’ dopo, la sfida degli imprenditori italiani era quella di superare l’economia ancora prevalentemente artigianale e familiare e trovare degli artisti che avessero un senso globale e nazionale dell’economia per creare nuove forme di design che diventassero marchi a fuoco sul territorio nazionale e non. Questo è ciò che è riuscita a fare la Flos, nel tempo e con impegno, seguire la lenta modernizzazione del paese partecipandovi e magari, in qualche modo, anche velocizzandola.